Marotta: “L’Inter investirà sui giovani”. Pronta la seconda squadra Under 23
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MILANO. Un’Inter più giovane sul campo e più americana nell’approccio per aumentare i ricavi. Sono le indicazioni uscite dall’assemblea dei soci del club, che si è tenuta oggi pomeriggio a San Siro (presente il presidente del Senato, Ignazio La Russa, tifoso interista, che aveva partecipato anche all’assemblea della scorsa primavera). È stato Beppe Marotta a illustrare la nuova strategia, che prevede anche la creazione della squadra Under 23 nel prossimo campionato di Serie C. L’Inter B, che giocherà a Monza, sarà la quarta seconda squadra lanciata dalle società di A, dopo Juventus, Atalanta e Milan.
Il presidente e a.d. nerazzurro ha spiegato i presupposti del nuovo ciclo in conferenza stampa, dopo aver guidato l’assemblea affiancato dai due manager di Oaktree, Katherine Ralph e Alejandro Cano, che poi hanno lasciato solo Marotta ad affrontare le domande, confermando l’idiosincrasia delle proprietà americane ad apparire in pubblico. «Non ci sarà una rivoluzione – dice il dirigente lombardo –: la proprietà vuole tornare a fare investimenti anche su giocatori giovani, che possano diventare asset. Non si può prescindere dal player trading».
Questione di progetto e futuro. «L'età media delle squadre del campionato italiano e della Champions si è abbassata – aggiunge Marotta -: è logico e giusto adeguarci. Questo non vuol dire che i nostri senatori verranno esclusi, valuteremo attentamente tutte le posizioni. Cambiando il modello non vengono meno gli obiettivi, quando si parla di Inter si parla del verbo ‘vincere’. Ma non parlo di un cambiamento radicale. Negli ultimi anni abbiamo fatto pochi investimenti, ingaggiando giocatori svincolati. Vogliamo tornare a fare più investimenti, ma non vuol dire cambiare 12 giocatori. Significa soprattutto ringiovanire la rosa, e lo si fa con investimenti. Siamo alla ricerca di fare patrimonio, creando una proposta di bilancio vera, che possa dare patrimonio tecnico. Oaktree ci ha dato questa opportunità».
Quindi la prossima estate l’Inter potrà comprare senza dover sacrificare giocatori fondamentali. Merito anche dei ricavi in aumento grazie agli ottimi risultati a livello internazionale. Il prossimo bilancio potrebbe essere il primo dell’Inter da tanti anni a chiudere vicino all’equilibrio tra entrate e uscite. Per citare alcuni profili seguiti in questa nuova ottica di rinnovamento sui taccuini nerazzurri ci sono Maximo Perrone e Nico Paz del Como, Gianluca Busio del Venezia, Samuele Ricci del Torino, Santiago Castro del Bologna. Senza dimenticare l’acquisto già concluso del croato Petar Sucic, in arrivo a giugno.
Non è americana solo la proprietà, gli Stati Uniti diventeranno un orizzonte sempre più al centro delle politiche commerciali: «Sta prendendo corpo una nuova stagione di collaborazione con le aziende partner e dobbiamo essere in grado di sviluppare nuove strategie per aggredire i mercati più importanti del mondo. Il primo tra tutti è il mercato americano. Nei prossimi due anni gli Stati Uniti d’America saranno il centro mondiale del calcio. Estate 25, Clubs’ World Cup. Estate 26 la Coppa del Mondo», ha detto Marotta nel suo discorso agli azionisti.
Guardano al di là dell’Atlantico anche due dei tre ingressi in Cda dopo le uscite di Alessandro Antonello (ex a.d. della parte corporate), Amedeo Carassai e Carlo Marchetti. Entrerà Claudia D'Arpizio, senior partner di Bain, fondo di investimento americano. Per Bain D’Arpizio è anche responsabile globale Moda e Lusso, settore che può essere molto utile dal punto di vista di nuove sponsorizzazioni. Secondo ingresso in Cda: Diego Gigliani, presidente e general manager del club di Major League Soccer St. Louis City Fc. In precedenza Gigliani ha lavorato per oltre un decennio presso il City Football Group e il Manchester City, da ultimo come responsabile della gestione dei club europei, dell’America Latina e partner per il gruppo degli Emirati Arabi, un ruolo che comprendeva l’impostazione di una direzione strategica per ottenere sinergie all’interno del sistema di Multi Club Ownership. Terzo nuovo consigliere è Massimiliano Catanese, già nominato da qualche mese come capo del personale dell’Inter, incarico che lo vede in prima linea nella politica di contenimento dei costi con qualche taglio voluto da Oaktree nell’organigramma e nella forza lavoro della società nerazzurra.
Proprio la figura del consigliere uscente Carassai è stata al centro di una domanda posta dall’inviato delle Iene, Filippo Roma, a Marotta. Sotto osservazione il ruolo di Carassai che è anche amministratore della società di investimento Piomo che, nel luglio 2021, è diventata controllante col 91,7% del capitale dell'italiana Microgame, azienda attiva nel settore gaming e scommesse. «Ne prendo atto», si è limitato a dire Marotta all’inviato della trasmissione di Mediaset, secondo il quale la posizione di Carassai solleverebbe qualche dubbio dal punto di vista delle norme della giustizia sportiva. I legali nerazzurri, consultati dal club dopo l’episodio, sostengono che non ci sono profili di contrasto con le regole federali. E anche secondo la Figc non ci sarebbero profili di incompatibilità.
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